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Intelligenza artificiale: cos’è e a che serve

Scopri cos'è l'intelligenza artificiale, come funziona e a cosa serve. Ecco pro e contro fra rischi e opportunità.

di Andrea Fantucchio

L’intelligenza artificiale è una branca della scienza e della tecnologia che sviluppa macchine e software capaci di eseguire compiti normalmente affidati all’intelligenza umana.

Si tratta di attività come l’apprendimento, il riconoscimento del linguaggio naturale, la percezione visiva, la risoluzione di problemi specifici, l’abilità di adattarsi e imparare dall’esperienza.

Molto probabilmente, in questi mesi sei venuto a conoscenza dell’esistenza di ChatGPT, la chat di intelligenza artificiale che parla come un essere umano. Oppure ti sei imbattuto in tool di arte generativa che sfruttano l’IA come DALL·E 2 o Midjourney.

L’intelligenza artificiale, però, è anche molto altro. Già presente in mezzo a noi con tante applicazioni di uso quotidiano, potrebbe rivoluzionare settori fondamentali per la nostra società. Come vedremo in questo articolo, infatti, l’IA può essere determinante per preservare la salute e la sicurezza dei cittadini.

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Che cos’è l’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale (IA) o artificial intelligence (AI) è la capacità di una macchina di imitare alcune capacità umane come l’apprendimento, il ragionamento, il dialogo, la pianificazione e lo svolgimento di un’attività.

Questi sistemi analizzano grandi moli di dati e le utilizzano per offrire previsioni accurate o risposte efficaci per raggiungere gli obiettivi fissati.

Per esempio ChatGPT comprende il linguaggio umano e può darti risposte in numerose lingue, svolgendo compiti come la scrittura di un testo o l’elaborazione di linee di codice. Un modello di intelligenza artificiale che riconosce le immagini può permettere a un’auto di muoversi senza conducente.

Tutto dipende dal tipo di addestramento al quale è stata sottoposta l’IA e proprio dagli scopi fissati. Le tecniche di allenamento di un’intelligenza artificiale si chiamano Machine Learning (ML) o Deep Learning (DL). Approfondiremo questi aspetti nei prossimi paragrafi.

Leggi la nostra guida su come usare bene ChatGPT e guarda la video-guida in basso per imparare a utilizzare la chatbot di intelligenza artificiale in modo professionale.

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Quando è nata l’intelligenza artificiale

La nascita dell’intelligenza artificiale risale alla seconda metà del 1900. Gli scienziati iniziarono a sognare di creare macchine che potessero simulare il pensiero umano.

Negli ultimi decenni abbiamo visto progressi significativi in questo campo, grazie all’aumento della potenza di calcolo e alla disponibilità di enormi quantità di dati. Per imparare l’intelligenza artificiale necessita infatti di computer potenti, chiamati server, che permettono alle macchine di analizzare una grande mole di dati.

Vediamo alcune date chiave nella storia dell’IA:

Cos'è l'intelligenza artificiale e come funziona. Copertina articolo iapertutti.it
Un robot in laboratorio alimentato con l’intelligenza artificiale

Come funziona l’intelligenza artificiale

La domanda “come funziona l’intelligenza artificiale?” può avere molte risposte, a seconda del tipo di IA di cui si sta parlando.

A un livello base, l’intelligenza artificiale funziona analizzando grandi quantità di dati, imparando da queste informazioni e utilizzando le conoscenze acquisite per fare previsioni o prendere decisioni.

La grande mole di dati, chiamati “Big Data“, per essere processata richiede tempi e capacità mnemoniche inaccessibili per qualsiasi essere umano. Anche tante persone che collaborano faticherebbero a svolgere analisi così dettagliate e profonde come quelle svolte dall’IA.

Per esempio, un modello di intelligenza artificiale potrebbe analizzare milioni di foto di cani per imparare a riconoscere un cane. Poi, quando gli viene mostrata una nuova foto, può “decidere” se in quell’immagine è presente o meno un animale di quel tipo.

Oggi sistemi simili sono applicati a settori come la medicina. L’intelligenza artificiale può riconoscere l’insorgere di un tumore guardando delle immagini. Per sfruttare a pieno queste abilità le applicazioni di IA devono essere addestrate.

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Metodi di addestramento dell’intelligenza artificiale

Ecco quali sono i principali metodi per addestrare un’intelligenza artificiale:

Apprendimento supervisionato: In questo tipo di addestramento, l’IA viene addestrata su un insieme di dati (dataset) etichettato. Cosa significa? Gli input (o “caratteristiche”) sono associati a output conosciuti (o “etichette”). L’IA coglie la relazione tra input e output e, grazie all’addestramento, può prevedere l’output per nuovi input. Un esempio tipico è un filtro di spam per le email, in cui le email sono etichettate come “spam” o “non spam” e l’IA impara a classificare le nuove email in base a queste etichette.

Apprendimento non supervisionato: A differenza dell’apprendimento supervisionato, l’apprendimento non supervisionato non utilizza dati etichettati, ma “grezzi”. L’IA deve cercare strutture e legami nei dati senza il supporto di un essere umano. Un esempio potrebbe essere il raggruppamento dei clienti in segmenti di mercato basati sui loro comportamenti di acquisto. In un secondo momento possono esserci dei feedback per valutare la bontà del processo di apprendimento svolto dall’intelligenza artificiale.

Apprendimento per rinforzo: In questo tipo di addestramento, un agente IA impara come comportarsi in un ambiente specifico eseguendo azioni e ricevendo ricompense o punizioni. L’obiettivo è massimizzare la somma delle ricompense e quindi migliorare la qualità dell’output. Un esempio popolare è AlphaGo di DeepMind, l’IA che ha battuto il campione del mondo di Go. AlphaGo è stato addestrato a giocare al gioco di strategia Go attraverso l’apprendimento per rinforzo, imparando dalla vittoria e dalla sconfitta in milioni di partite di Go. Immagina le capacità di un giocatore dotato di un simile bagaglio di esperienza e della possibilità di attingere alle informazioni giuste in un battibaleno. Di seguito ti lascio il documentario ufficiale che descrivere lo sviluppo di AlphaGo e ti aiuta a comprendere come funziona l’intelligenza artificiale.

Esempi di intelligenza artificiale

Ci sono innumerevoli esempi di intelligenza artificiale che usi ogni giorno. Puoi pensare ai film suggeriti su Netflix o alle playlist personalizzate di YouTube. L’IA apprende le tue preferenze e il modo di relazionarsi con certi contenuti e te ne propone altri simili per aumentare il tempo trascorso sul sito. Ora sai perché una tipologia specifica di video continua a saltare fuori ogni volta che ti colleghi a queste piattaforme con il tuo account.

Esistono, però, anche casi di applicazioni di IA su ampia scala, come l’integrazione di questi sistemi nelle città. Per esempio l’intelligenza artificiale può regolare il funzionamento dei semafori permettendo al traffico di defluire comodamente.

Un giorno, attraverso servizi di car-sharing intelligenti, l’IA potrebbe gestire veicoli a guida autonoma che raggiungeranno i passeggeri per portarli a destinazione.

Ecco alcuni esempi di come viene utilizzata l’IA:

  1. Assistenti virtuali: Siri di Apple, Alexa di Amazon e Google Assistant utilizzano l’intelligenza artificiale per interpretare i comandi vocali degli utenti e fornire risposte pertinenti. Questi assistenti possono svolgere compiti molto differenti come riprodurre musica, rispondere a domande di vario genere, inviare messaggi e controllare i dispositivi domestici smart.
  2. Sistemi di raccomandazione: Piattaforme come Netflix e Amazon utilizzano l’intelligenza artificiale per analizzare il comportamento degli utenti e suggerire prodotti o contenuti pertinenti. Quante volte hai iniziato guardando una serie Tv e poi ti sei ritrovato a vedere contenuti affini perché ti era apparso il suggerimento giusto sullo schermo. Questo rende l’esperienza dell’utente più personalizzata e aumenta la probabilità che rimanga sulla piattaforma.
  3. Traduzione automatica: Google Translate utilizza l’intelligenza artificiale per tradurre testi tra diverse lingue. L’IA analizza enormi quantità di testi tradotti per imparare come le parole e le frasi si traducono da una lingua all’altra. Lo fa sfruttando la statistica e carpendo collegamenti fra frasi e parole che sarebbero inaccessibili all’essere umano.
  4. Veicoli autonomi: Le auto senza conducente, come quelle sviluppate da aziende quali Tesla e Waymo, utilizzano l’intelligenza artificiale per interagire con strade e traffico. L’IA analizza i dati provenienti da sensori come i lidar (uno strumento di telerilevamento) e le telecamere per capire l’ambiente circostante e prendere decisioni di guida.
  5. Sanità: L’intelligenza artificiale viene applicata, per esempio, all’analisi delle immagini mediche per la previsione dei risultati. L’IA può analizzare le scansioni del torace per rilevare il cancro al polmone con una precisione simile a quella dei radiologi umani o, in alcuni casi, superiore. Un’altra applicazione interessante sono i test di riconversione di farmaci che fanno risparmiare miliardi di dollari e di tempo prezioso per lo sviluppo.
  6. Servizi pubblici: Attraverso l’elaborazione dei dati, l’IA può aiutare a prevenire catastrofi naturali, permettendo agli essere umani di prepararsi adeguatamente in tempi utili.
  7. Agricoltura e filiera alimentare: I robot, che funzionano grazie all’intelligenza artificiale, possono rimuovere elementi dannosi per le colture come parassiti infestanti o aiutare a progettare modelli di agricoltura più sostenibile, basati sull’analisi di grandi quantità di dati sul clima o sulla composizione del terreno.
  8. Industria e logistica: Probabilmente hai sentito già parlare dei robot di aziende come Amazon che rendono molto più efficienti attività in fabbrica quali lo spostamento di oggetti in magazzini. L’IA, però, può essere fondamentale anche per la pianificazione di compiti come la manutenzione.
Esempi che spiegano a cosa serve l'intelligenza artificiale. Infografica di iapertutti.it
Esempi che spiegano a cosa serve l’intelligenza artificiale. Infografica di iapertutti.it

Cosa si può provare per avvicinarsi all’intelligenza artificiale

Per avvicinarsi all’intelligenza artificiale, si può iniziare a sperimentare alcuni programmi accessibili gratuitamente o a costi davvero irrisori.

Potresti partire da una chatbot come ChatGPT o da un sistema di riconoscimento delle immagini come DALL·E 2.

Un’altra possibilità è quella di esplorare risorse online, quali corsi o materiali di approfondimento. Qui su iapertutti.it abbiamo molte guide e percorsi didattici che possono esserti utili per sperimentare le potenzialità dell’intelligenza artificiale.

Leggi la nostra guida su come provare l’intelligenza artificiale per scoprire come funzionano 7 tool gratuiti e guarda questa video guida.

Cosa studiare per approcciarsi all’intelligenza artificiale

Per avvicinarsi all’intelligenza artificiale e iniziare ad addestrarla, può essere utile avere una solida base in matematica e statistica. Ma non preoccuparti, come vedremo programmare è solo una delle attività che ti permettono di interagire con l’IA.

I linguaggi di programmazione più utilizzati nel settore dell’intelligenza artificiale sono Python, Java e C++.

Con lo sviluppo di applicazioni popolari come ChatGPT, che sfruttano l’utilizzo del linguaggio umano per interagire con l’IA, nasceranno nuovi mestieri.

Forse hai sentito parlare del “prompt designer“. Puoi immaginarlo come un architetto delle istruzioni, dette prompt, da utilizzare per far funzionare l’intelligenza artificiale. Devi dire all’IA di fare le cose in un certo modo per ottenere i risultati migliori.

In casi come questo, la conoscenza della linguistica avrà un ruolo chiave.

L’intersezione fra scienze e discipline umanistiche sarà fondamentale, man mano che si affronteranno temi trasversali come l’etica, la sociologia o il diritto per il trattamento dei dati personali.

Coscienza e intelligenza artificiale

Il concetto di coscienza nell’intelligenza artificiale è un argomento di grande dibattito.

Molti ricercatori sostengono che le macchine, per quanto avanzate, non potranno mai sviluppare una vera coscienza simile a quella umana perché mancano dell’esperienza soggettiva.

Tuttavia, altri esperti affermano che una macchina potrebbe essere programmata per avere una sorta di coscienza. In questo caso, non apprendendo dall’esperienza ma attraverso l’inferenza umana, si potrebbe parlare di una “coscienza mediata”.

Il discorso è ricco di punti di vista differenti poiché non esiste neppure una definizione univoca di coscienza per quanto riguarda gli esseri umani.

L’argomento è stato approfondito in maniera molto interessante dall’imprenditore, inventore e fisico italiano, Federico Faggin. L’ideatore dei sistemi di Touch screen e Touchpad, nel suo libro “Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura“, afferma che l’intelligenza artificiale non potrà mai possedere una coscienza umana.

L’informatico, inventore e saggista, Raymond Kurzweil, è invece uno dei più famosi sostenitori della teoria della singolarità. Ossia quel momento nel quale l’intelligenza artificiale supererà quella umana, riuscendo anche ad autodeterminarsi.

Intelligenza artificiale pro e contro

L’intelligenza artificiale ha molte applicazioni benefiche, come l’automazione di compiti noiosi, la previsione di eventi futuri, la personalizzazione di prodotti e servizi e l’aiuto alla ricerca scientifica.

D’altro canto, è fondamentale interrogarsi sugli effetti negativi che un uso scorretto di questa tecnologia può avere su diversi settori. Ecco una serie di punti a favore e di problematiche che potrebbero insorgere in relazione all’IA.

Pro:

  1. Efficienza e produttività: L’AI può automatizzare compiti ripetitivi, liberando tempo per attività più creative e strategiche. Come abbiamo visto, l’intelligenza artificiale può gestire l’elaborazione di grandi quantità di dati molto più velocemente di un un essere umano. Intorno a questa solida impalcatura razionale, è possibile sviluppare un piano strategico che includa punti di vista dettati dall’esperienza, dall’intuito e dall’empatia;
  2. Personalizzazione: L’IA può analizzare il comportamento degli utenti per offrire servizi personalizzati. Ad esempio, come dicevamo, le piattaforme di streaming come Netflix o un e-commerce come Amazon utilizzano l’intelligenza artificiale per raccomandare contenuti basati sulle preferenze degli utenti. Questo permette di ridurre ingenti spese di marketing e pianificare strategie che riescano a esaudire i desideri individuali in modo eccezionale;
  3. Precisione e analisi profonde: Nelle applicazioni in cui è importante la precisione, come l’analisi delle immagini mediche, l’IA può fornire risultati più accurati rispetto agli esseri umani e prevenire errori che possono costare molte vite;
  4. Disponibilità: L’intelligenza artificiale può lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza pause o giorni di malattia. Inoltre, il costo di questi servizi è proporzionato alla potenza di calcolo e a dati oggettivi, così da avere un controllo delle spese tarato sul reale output ottenuto;
  5. Aumento delle opportunità: L’intelligenza artificiale può creare nuovi lavori come analisti di dati e sviluppatori specializzati nell’interazione con l’IA o prompt designer.

Contro:

  1. Impatto sui lavori: L’intelligenza artificiale può automatizzare alcuni lavori, mettendo a rischio il futuro di figure professionali e interi settori. Si discute spesso di mestieri a bassa specializzazione, come per esempio i cassieri o gli autisti. Tutti i lavori, però, possono subire l’impatto di una tecnologia dirompente come l’IA, incluse le mansioni legate alla conoscenza;
  2. Privacy: L’IA può essere usata per la sorveglianza di massa e per raccogliere dati personali in modo capillare. Si pensi all’applicazione di una simile tecnologia in regimi totalitari dove si intende minare la partecipazione democratica;
  3. Sicurezza: I sistemi di intelligenza artificiale possono essere vulnerabili agli attacchi informatici. Per esempio, i veicoli autonomi potrebbero essere presi di mira da hacker. Il terrorismo così come le guerre diventerebbero “invisibili” e i conflitti si combatterebbero in stanze dove sono assiepati programmatori armati di portatili piuttosto che in campi di battaglia tradizionali;
  4. Etica: Ci sono questioni etiche legate all’uso dell’intelligenza artificiale, come la trasparenza (è difficile capire come l’IA prende decisioni) e il problema della responsabilità (chi è responsabile quando l’IA commette un errore come per esempio investire un pedone. Una situazione possibile con l’avvento dell’auto a guida autonoma).
  5. Dipendenza dalle macchine: Mentre l’intelligenza artificiale può migliorare l’efficienza, esiste il rischio che l’essere umano diventi troppo dipendente dall’IA, perdendo competenze determinanti. Certo, le tecnologie dirompenti hanno spesso avuto queste conseguenze. Si può pensare all’effetto della stampa per la memoria oppure alla calcolatrice per le capacità computazionali. I rischi, nel caso dell’IA, raggiungono però un livello maggiore poiché l’utilizzo di questa tecnologia è trasversale e spesso non del tutto comprensibile dall’essere umano. Per questo si parla di un effetto “scatola nera”: dove, pur avendo ricevuto l’output che desideriamo, non siamo in grado di capire il processo che la macchina ha svolto per ottenerlo.

Inoltre, esiste il timore che l’IA possa diventare troppo potente e sfuggire al controllo umano, con conseguenze potenzialmente disastrose. Questo scenario apocalittico, a tanti, appare inverosimile e fortemente permeato da riferimenti cinematografici o fantascientifici.

Decisamente più realistico è il problema legato all’ottimizzazione della funzione dell’obiettivo da parte dell’IA. Per raggiungere il suo scopo, infatti, un’intelligenza artificiale allenata in modo poco flessibile (cosiddetto ‘overfitting’), potrebbe causare conseguenze inattese potenzialmente letali.

Immaginiamo sempre l’auto a guida autonoma che si trova a dover scegliere fra due scenari critici: investire un bambino che attraversa la strada o scontrarsi contro un pullman che trasporta diversi passeggeri.

L’intelligenza artificiale non possiede una sua etica e agirebbe per massimizzare il raggiungimento dell’obiettivo indicato. Nel caso specifico potrebbe coincidere con la scelta di investire il bambino poiché sarebbero maggiori le probabilità di preservare un numero di vite più elevato.

Intelligenza artificiale: sfide e opportunità

L’intelligenza artificiale è un settore in rapida evoluzione che può trasformare (e sta trasformando) la nostra società in modo sostanziale.

Ben prima di creare macchine intelligenti, avremo robot o sofisticati modelli di analisi, molto efficaci nello svolgimento di compiti specifici.

Queste tecnologie, associate ad altre attività come l’elaborazione di realtà virtuali, cambieranno il nostro modo di interagire col mondo e con gli altri esseri umani.

Un simile scenario impone inevitabilmente sfide etiche, sociali, politiche e culturali che non potranno essere sottovalutate o ignorate.

In gioco, infatti, oltre a equilibri economici e geo-politici, ci sono conseguenze pratiche con le quali dovremo fare i conti nella vita quotidiana nostra e dei nostri figli.

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FAQ sull’intelligenza artificiale

Quali sono le chat di intelligenza artificiale gratuite più famose?

Fra le chat di intelligenza artificiale gratuite più conosciute rientrano ChatGPT, Google Bard e Perplexity AI.

Come usare l’intelligenza artificiale per generare immagini gratis?

Fra le applicazioni gratuite di intelligenza artificiale per l’elaborazione delle immagini rientrano Leonardo.AI, Stable Diffusion Online e Craiyon.AI. Puoi utilizzare questi strumenti per creare immagini partendo dal testo.

Qual è l’intelligenza artificiale di Google?

Google utilizza l’intelligenza artificiale in moltissimi prodotti. Per esempio il motore di ricerca che integra i suggerimenti nelle ricerche o Google Lens, l’app mobile per il riconoscimento di immagini. Recentemente Google ha rilasciato in Italia Google Bard, un assistente per la ricerca online simile a ChatGPT.

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